Per la conoscenza ed il confronto di diverse tecniche di coltivazione del bambù gigante Phyllostachys edulis
Ecco la possibilità di approfondire la coltivazione del Moso !
Conoscere la coltura del bambù gigante
Il Phyllostachys edulis, comunemente detto Moso, è una coltura “nuova” che richiede alcune conoscenze tecniche e la corretta impostazione del bambuseto per risultare veramente produttivo.
Il bambuseto produttivo sperimentale
La realizzazione di un bambuseto che unisca i due aspetti della produzione e del confronto, condotto con impostazione sperimentale, di alcune differenti tecniche di coltivazione è stato possibile nella primavera del 2016 con la realizzazione dell’impianto di Piobesi Torinese (TO).
L’impianto di Piobesi Torinese
Il bambuseto realizzato a Piobesi Torinese, nei terreni di proprietà del vivaio Purpurea, mette a disposizione di coltivatori, investitori, o anche semplici curiosi ed appassionati del bambù gigante, di toccare con mano le potenzialità produttive di questa pianta generosa nelle sue produzioni.
Visita il bambuseto Produttivo Sperimentale
E’ possibile effettuare una visita guidata al bambuseto Produttivo Sperimentale realizzato a Piobesi Torinese, nelle date programmate (indicativamente il pomeriggio del primo venerdì di ogni mese) previa iscrizione al link sottostante
ISCRIZIONE GRATUITA alla VISITA del BAMBUSETO PRODUTTIVO SPERIMENTALE
Alcune scelte di fondo nell’impostazione del bambuseto
E’ meglio pensarci per tempo…
Una problematica da tenere ben presente nelle prime fasi della coltivazione del Phyllostachys edulis, o pubescens, è quella dei danni che possono essere provocati dagli animali selvatici di grossa taglia (come i cinghiali, caprioli e altri erbivori). Se presenti, in particolare i cinghiali, richiedono la predisposizione di apposite recinzioni lungo il perimetro del bambuseto.
Le reti di protezione dai cinghiali
In questo caso l’impiego di semplici recinzioni zootecniche non costituisce un sufficiente dissuasore, ed è necessario scegliere idonee recinzioni metalliche con caratteristiche di dimensione dei fili e di elasticità del ferro che riducano decisamente le possibilità di sfondamento da parte dei cinghiali, anche a fronte di un loro costo unitario superiore..
Nel bambuseto sperimentale sono proposte alcune alternative di reti per i cinghiali.
Le tecniche d’irrigazione del bambuseto
Nel bambuseto produttivo sperimentale l’irrigazione è stata realizzata con impianto ad ala gocciolante lungo la fila con la possibilità di fertirrigazione della coltura ed un confronto dei livelli irrigui dal semplice intervento di soccorso alla irrigazione di produzione.
La gestione della fila e la pacciamatura delle piantine di bambù gigante
L’inerbimento della fila
L’inerbimento con un miscuglio di graminacee e/o leguminose a bassa taglia e lento accrescimento consente di ridurre l’insediamento sulla fila delle specie erbacee infestanti, contenendo gli oneri di gestione e limitando la competizione con acqua e sostanze nutritive per la giovane pianta di bambù
La pacciamatura in paglia
Nel bambuseto sperimentale sono state messi a confronto differenti materiali di pacciamatura di origine organica e di facile reperimento a livello aziendale.
La paglia di cereali è sicuramente caratterizzata da un basso costo e dalla facile reperibilità ma richiede spessori rilevanti per essere efficace che possono generare pericolose marcescenze in prossimità della piantina di bambù.
La pacciamatura con lolla di riso
La lolla di riso, reperibile laddove esistano riserie, è un materiale sfuso dalle ottime caratteristiche fisiche. Laddove disponibile è apprezzabile per il basso costo, la facilità di distribuzione e l’assenza di fenomeni di marcescenza.
Peraltro è da sconsigliare in casi di forte ventosità.
La pacciamatura con cippato di legna
Il cippato di legna costituisce un materiale ormai diffuso ovunque sul territorio nazionale, di basso costo e dalle ottime caratteristiche fisiche.
Il peso specifico più alto lo rende inoltre abbastanza stabile nel tempo.
E’ fondamentale evitare materiale proveniente dalla cippatura di piante in fase di maturazione del seme (come potature invernali di platani) per evitare la nascita di giovani plantule.
Pacciamatura con biofeltro in juta
Il quadrotti in biofeltro completamente degradabile in juta, di utilizzo tipicamente forestale, sono di ottimo impiego nel bambuseto.
A fronte di un costo unitario superiore ad altri materiali organici presentano una efficacia più durevole nel tempo, una maggiore uniformità e semplicità di applicazione, un ottimo effetto sulla mantenimento della umidità del suolo a livello della giovane pianta.
Per ulteriori dettagli è possibile visualizzare la SCHEDA TECNICA del BIOFELTRO P1000.
Il confronto tra differenti protezioni individuali della pianta
Le protezioni individuali del bambù gigante
Le giovani piante di Moso non costituiscono un nutrimento particolarmente attrattivo per erbivori e roditori a ragione della presenza di silice all’interno dei tessuti. Una certa attrattiva possono presentare le foglie più giovani e tenere delle piantine in accrescimento.
E’ quindi necessario limitare con idonee protezioni i danni da selvatici che potrebbero causare fallanze e/o ritardi di crescita delle piante di bambù.
Protezione per roditori con rete SHELTER 300
La rete tubolare di protezione SHELTER presenta maglie quadre di 10 x 10 mm ed una altezza di 50 cm.
Il diametro di 30 cm della protezione la rende impiegabile su piantine di Phyllostachys edulis di 1 e di 2 anni di vita.
SCHEDA TECNICA della PROTEZIONE SHELTER 300
Protezione tipo CVR 110/120/50
La protezione CVR 110/120/50 in rete tubolare nera ha un diametro di 120 mm e una altezza di 50 cm. Può essere fornita in rotoli lunghi 100 metri per realizzare protezioni dell’altezza desiderata diversa dallo standard
Le maglie strette (dimensioni di un paio di millimetri) di questa protezione limitano la fuoriuscita delle foglie del bambù i accrescimento e creano un certo ombreggiamento nelle fase iniziali della coltura.
SCHEDA TECNICA della PROTEZIONE CVR 110/120/50
Protezione tipo RABBIT 40/140/50
La protezione tipo RABBIT 40/140/50 in rete tubolare nera o blu ha un diametro di 140 mm e una altezza di 50 cm. Può essere fornita in rotoli lunghi 100 metri per realizzare protezioni dell’altezza desiderata diversa dallo standard.
Come nelle altre protezioni è necessario prevedere l’impiego di una o due cannette in bambù per sostenerle.
SCHEDA TECNICA della PROTEZIONE RABBIT 40/140/50
Protezione biodegradabile tipo BIOSHELT 10/50
Le reti di protezione BIOSHELT 10/50 per la difesa completamente biologica delle piantine di Moso dalla fauna selvatica, sono interamente biodegradabili, vengono realizzate con canne palustri che provengono da lavori manutentivi di falciatura di canali o paludi in territorio italiano ed hanno un diametro di 140 mm e una altezza di 50 cm.
SCHEDA TECNICA della PROTEZIONE BIOSHELT 10/50
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